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1) Dizion. 5° Ed. .
IRE.
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IRE.
Definiz: Neutr. Muoversi da luogo a luogo, proprio degli animali che vanno co' piedi; Andare: e come questo verbo si usa e si costruisce. È difettivo, e proprio piuttosto del parlar familiare, e talvolta anche, come gire, del poetico.
Dal lat. ire. –
Esempio: Dant. Inf. 21: Deh! Senza scorta andiamci soli, Se tu sa' ir, ch'io per me non la chieggio.
Esempio: Petr. Rim. 2, 55: Nè.... ir.... per bei boschi allegre fere e snelle.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 153: Il Giudeo montò a cavallo, e.... se n'andò in corte di Roma.... E quivi dimorando, senza dire ad alcuno perchè ito vi fosse, cautamente cominciò ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 145: Se fosse ito senza contesa, sarebbe stato morto parecchie ore innanzi.
Esempio: Domen. Plin. 166: E di là è facil passaggio a ire nel paese de' Battri.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 299: Non ho risposto prima alla vostra lettera, aspettando che 'l nostro Pacino, il quale è ito a Lucca, mi scrivesse qualche cosa del vostro negozio di là.... È ito armato di lettere mie ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 145: Io ho bisogno D'ir con costui, onde non posso attendere Su a coloro.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 98: Vede or che sotto il militar sembiante Ir tra feri nemici è gran follia.
Esempio: Magal. Lett. scient. 37: Quando poi in sul bel mezzo giorno sotto un sole abbruciato, ci è toccato a ir pel mondo, ec.
Esempio: Leopard. Paralip. 2, 5: Ai novi troiani alloggiamenti Ivan per l'ombre della notte infide.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 250: Giusta il calendario, Il loco ove al macello ivano i buoi, Da loro si chiamò Fòro Boario.
Definiz: § I. E per estensione, dicesi anche degli animali che non vanno co' piedi. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 243: La cordellina del pesce di legno s'era rotta, e 'l pesce se n'era ito giù per lo Po, in forma che mai non lo poteo ritrovare.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Dant. Parad. 7: Non potea l'uomo ne' termini suoi Mai soddisfar, per non poter ir giuso Con umiltate, obbedïendo poi, Quanto disubbidiendo intese ir suso.
Esempio: E Dant. Conv. 357: Male tragge al segno quello che nol vede; e così mal può ire a questa dolcezza chi prima non l'avvisa.
Esempio: Petr. Rim. 1, 194: Ite, caldi sospiri, al freddo core.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 271: Canzone, io t'ammonisco, Che tua ragion cortesemente dica, Perchè fra gente altera ir ti conviene.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 321: Certo, la nostra sarebbe troppa gran vergogna, a volere ire in paradiso per altra via che per quella che è ito el nostro Signore.
Esempio: Forteguerr. Cap. 247: E non bado alle ciarle e al pazzo dire Del popolaccio che nulla penetra, E va sol, dove i sensi lo fann'ire.
Definiz: § III. Pur figuratam., detto di cose. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 55: Nè per sereno ciel ir vaghe stelle; Nè per tranquillo mar legni spalmati, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 60: O giù precipitose ir acque vive Per alpe, o 'u piaggia erbosa a passo lento.
Esempio: Leopard. Poes. 175: Talvolta ella ristava, e l'aer tetro Guardava sbigottita, e poi correa, Sì che i panni e le chiome ivano addietro, E il duro vento col petto rompea, ec.
Definiz: § IV. E per Arrivare a un dato punto o termine; anche figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Io era volto in giù: ma gli occhi vivi Non potean ire al fondo per l'oscuro.
Definiz: § V. E parlandosi di cose venali, Arrivare, crescendo o calando di prezzo, a un dato valore o costo. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 40: Delle tue robe non s'è fatto fine di nessuna, perchè ànno sempre calato, e non se n'è trovato più che soldi 46 in 47 dello staio. E dicono che a tenerle, più qua, potrebbono ire a soldi 50, e forse caleranno.
Definiz: § VI. Pur detto di cosa, o condizione di cose, per Procedere verso un dato termine. –
Esempio: Dant. Purg. 10: Non attender la forma del martire: Pensa la succession; pensa che, a peggio, Oltre la gran sentenzia non può ire.
Definiz: § VII. E altresì figuratam., per Andare attorno, Esser bandito. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 158: Per conto di uno fiume che s'à a fare, e qui, in tutta la potesteria di Prato, è ita una imposizione, che al nostro convento tocca a pagare ducati 240.
Definiz: § VIII. E per semplicemente Camminare. –
Esempio: Dant. Inf. 16: Al maestro parve di partirsi. Io lo seguiva, e poco eravam iti, Che ec.
Esempio: E Dant. Purg. 1: Com'uom che torna alla smarrita strada, Che infino ad essa li par ire invano.
Esempio: E Dant. Purg. 11: Ito è così e va senza riposo Poi che morì.
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 104: Ed essendo nella detta terra di Listra uno sciancato insino che nacque, sicchè mai ito non era, lo quale.... avea fede in lui, avvedendosi di ciò san Paolo,... sì lo isguardò per la faccia.... e disse: Sta' ritto in su gli tuoi piedi; onde quegli incontanente si levò ritto, e fu sanato e andò.
Esempio: Petr. Rim. 1, 270: Liete e pensose, accompagnate e sole Donne, che ragionando ite per via.
Esempio: E Petr. Rim$ 2, 185: Tornando dalla nobile vittoria, In un bel drappelletto ivan ristrette.
Esempio: Stor. Maom. 14: Ànno i Santi risuscitati i morti, cacciati i demoni, ralluminati i ciechi,... iti pel fuoco, su pell'acqua, ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 72: E io scrittore già vidi prova d'uno gottoso che più tempo era stato che mai non era ito, ma portato fu sempre: ec.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 5: E chiudendo le schiere ivano a paro I principi Guglielmo ed Ademaro.
Definiz: § IX. E figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 33: Ma perchè piene son tutte le carte Ordite a questa cantica seconda, Non mi lascia più ir lo fren dell'arte.
Definiz: § X. Pur figuratam., detto di cose, fatti, o simili. –
Esempio: Cecch. Dot. 2, 5: La cosa non debb'ir di buone gambe.
Definiz: § XI. E per Andare con un mezzo qualsiasi di trasporto, sia per terra sia per acqua, o favolosamente per aria. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 55: Nè.... ir.... per campagne cavalieri armati; ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 72: Non furo iti duo miglia, che sonare Odon la selva, che li cinge intorno, Con tal rumor e strepito, che ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 6, 25: Chè non è stato un far vedersi in piazza: Ma senza mai posar, d'arme guernito (Ruggiero sull'ippogrifo), Tremila miglia ogn'or correndo era ito.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 40: A voi per grazia, e sovra l'arte e l'uso De' naviganti, ir per quest'acque è dato.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 20: Molti altri luoghi ancora (di Roma) ho visitati.... Ho viste ancora molte librerie, E l'ho vedute perchè vi son ito Ora con le altrui gambe, or con le mie.
Definiz: § XII. Per Andar via, Partirsi da un luogo, Andarsene, più specialmente nella forma Irsene. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 69: Chè non vorrei avessi a intervenire a questa fanciulla com'a un'altra che ci feciono accettare i parenti, e poi, non avendo la limosina a ordine, ci volsano dar parole, e in ultimo la fanciulla se n'ebbe a ire.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 62: Ito se n'è pur,... ed ha potuto Me qui lasciar della mia vita in forse?
Definiz: § XIII. E figuratam., per Andare in malora, in perdizione; e in particolare, nei tempi composti, per Essere spacciato, perduto. –
Esempio: Dant. Parad. 16: Se tu riguardi Luni ed Urbisaglia Come son ite, e come se ne vanno Diretro ad esse Chiusi e Sinigaglia; Udir come le schiatte si disfanno, Non ti parrà nuova cosa nè forte, Poscia che le cittadi termine hanno.
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 63: Il senno tuo è ito, e il tuo intelletto erra.
Esempio: Petr. Rim. 2, 125: Questo bel varïar fu la radice Di mia salute, ch'altramente era ita.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 53: Ch'una femina a morte trar ti debbia? Ch'ir possan tutte come al vento nebbia.
Esempio: Bern. Orl. 23, 26: L'incanto fu dello scampo cagione Del giovinetto, ch'altrimenti er'ito.
Esempio: Dav. Tac. 2, 250: Se Paolino, saputo tal movimento, tosto non soccorreva, Britannia era ita.
Esempio: Magal. Relaz. 107: E scortecciando la parte infetta del tronco, la sforacchiano tutta con ferri roventi, come con tanti bottoni di fuoco; il che niente niente che s'indugi, la pianta è ita.
Definiz: § XIV. E pur nel senso di Partire, Andarsene, usato nella maniera Irsene con Dio. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 80: E domandando dove tornava allo albergo, fu loro detto, ch'egli era presso a due dì ch'egli avea accordato l'oste, e credeano si fosse ito con Dio.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 87: Del vostro debitore, n'ho fatto parlare a Bartolommeo Tani in raccomandazione, e dice avervi mandato la fede come s'è ito con Dio. Intendo che li à una casa, e forsi qualcosa in bottega.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 229: Alle corte, padron mio, Potet'irvene con Dio.
Definiz: § XV. E per Passare di questa vita, Morire. –
Esempio: Not. Malm. 1, 209: Questo prete Pioppo..., fra l'altre, quando voleva dire Il tale è morto, diceva itibus, e intendeva Egli è ito. E da questo suo detto diciamo Come disse prete Pioppo: e s'intende il tale è morto.
Esempio: E Not. Malm. appr.: Egli è ito; latino abiit, decessit, obiit, e vita migravit; è passato di questa vita.
Esempio: Giust. Vers. 7: Quest'è ito; al rimanente Toccherà qualche accidente.
Definiz: § XVI. E per semplicemente Passare, Trapassare. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 121: Le cose passeranno: noi iremo, e voi irete, e quegli andranno; e ogni cosa generata va alla morte; e tutte le cose trapassano, se non se amare Iddio.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 160: Ma la aventurata età della giovenitudine già se n'è ita; e la inferma vecchiezza viene con tremante passo.
Esempio: Ar. Comm. 2, 357: Se potessino Le cose che son ite, addietro volgersi La seconda fiata, voglio credere Che meglio della prima si farebbono.
Definiz: § XVII. E per Passare, Trascorrere; detto di stagioni, rispetto alle loro qualità o vicende. –
Esempio: Magazzin. Coltiv. 43: Mediante la primavera, che è ita dolce e calda.
Definiz: § XVIII. E per Accadere, Compiersi, ed anche Procedere; ed usasi pure sottintendervi il soggetto, Cosa, Fatto, e simili. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 168: E saputo come il fatto era ito, dicono a Torello: ec.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 140: Solo una nuova astuzia di Lorenzo fece fare quello, che essendo ito la cosa con grand'ordine, giammai non si serebbe fatta.
Esempio: Pulc. L. Morg. 4, 70: Venne Corbante con molta brigata A veder come questo fatto er'ito.
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 36: Poi più d'appresso ebbe novella certa Come de la sua terra il caso era ito.
Esempio: Bern. Rim. Barl. V. 153: A dirti il vero, io non vorrei morire: Ogni altra cosa si può comportare; Questa io non so com'ella s'abbia a ire.
Esempio: Varch. Suoc. 3, 5: Io so come è ita tutta la cosa.
Esempio: Salv. Granch. 3, 8: Oh, in fatti, quando le cose hanno a ire Male, e' si rompe il collo in un filo Di paglia, e s'affoga in un bicchiere D'acqua.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 403: E di noi, vorrei sapere come abbi a ire, chè ne stiamo in gran travagli.
Definiz: § XIX. Detto di persona, per Procedere, Contenersi, Comportarsi, nel modo che è indicato dal compimento. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 234: Ed è per ire tanto netto e con tanta sincerità, quanta si possa richiedere da un reale signore.
Esempio: Cas. Pros. 3, 211: In tutti i negocj che mi sono occorsi di simile qualità, sono ito non sol caldo, ma ardente.
Definiz: § XX. Ire, aggiunto a' gerundj de' verbi, denota il fare, e propriamente con continuità o frequenza, l'azione espressa dal verbo; anche figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 213: Ite superbi, o miseri Cristiani, Consumando l'un l'altro; e non vi caglia Che 'l sepolcro di Cristo è in man di cani.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 205: Farinello, avendo promessa di quello che buona pezza era ito cercando, ec.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 101: Ma siamo iti investigando, in qual modo se ne potesse fare una (città) migliore di tutte l'altre.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 192: Io sono itolo Trattenendo con dire: e' fia qui il Gianfera Tra pochi dì con danar.
Esempio: Alf. Trag. 2, 298: Nol vegg'io sempre a quella orribil cena.... ebro d'orgoglio, D'ira e di sangue, a mensa infame assiso, Ir motteggiando?
Esempio: E Alf. Trag. 2, 302: Di sua virtù gli ultimi sforzi indarno Iva facendo il mio stanco languente Brando.
Esempio: Leopard. Poes. 116: Ivi danzando; in fronte La gioia ti splendea, ec.
Definiz: § XXI. E aggiunto ad un participio o ad un aggettivo, significa Essere, Apparire, Mostrarsi; ma ordinariamente con più efficacia: anche figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 48: Le trecce d'òr che devrien far il sole D'invidia molta ir pieno; E 'l bel guardo sereno, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 9: Fanno or con lunghi, ora con finti e scarsi Colpi veder che mastri son del giuoco; Or li vedi ire altieri, or rannicchiarsi; Ora coprirsi, ora mostrarsi un poco.
Esempio: Parin. Poes. 80: E tu, vergine Cuccia, idol placato Dalle vittime umane, isti superba.
Esempio: Mont. Poes. 2, 298: A insegnar la grand'arte (la Pittura) onde si crea Beltà perfetta, di natura il bello Armonizzando in quello Cui rapita nel ciel porge l'idea: Alta armonia, sì tua, che già natura Da' tuoi pennelli ir vinta s'impaura.
Esempio: Guadagn. Poes. 248: Bella Parigi, Non ir superba, perchè ancor fra noi Spesso ec.
Definiz: § XXII. E unito sia con un sostantivo, sia con un adiettivo, significa Andare in un luogo, e anche Andarne attorno, o vagando, con la qualità, ufficio, o nella condizione, indicati dal nome. –
Esempio: Tass. Gerus. 6, 69: Nè già d'andar fra la nemica gente, Temenza avria, chè peregrina era ita, E viste guerre e stragi avea sovente, E scorsa dubbia e faticosa vita.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 31: Così lor disse; e più da lui non chiese Carlo, o l'altro che seco iva messaggio.
Esempio: Fosc. Poes. C. 32: E me che i tempi ed il desio d'onore Fan per diversa gente ir fuggitivo, ec.
Definiz: § XXIII. E figuratam. –
Esempio: Menz. Sat. 65: E che Curculïone era sì bravo, Che potria in riva all'Arno, e in Puglia ancora, Tra' castron della Grecia irne l'ottavo?
Definiz: § XXIV. E in costrutto con la prep. A reggente un Infinito, denota Porsi, Mettersi, a fare l'azione indicata dal verbo, Muoversi per compierla. –
Esempio: Bibb. N. 2, 653: Ma quando sarà ito a dormire, considera bene il luogo dove dorme; e poi ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 44, 95: Molti cader dai ponti, e s'affogaro; E molti, senza mai volgere i visi, Quindi lontano iro a trovar il guado.
Esempio: Cellin. Vit. 1, 412: Intanto Ascanio era ito a cercar di suo padre, il quale era venuto a Roma da Tagliacozzi.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 52: Mi fece l'espressissimo comando, Che in alcun tempo io non la dessi fuora, Ed io son ita, sciocca, a farne un bando.
Definiz: § XXV. Pure in costrutto con la prep. A, anche articolata, reggente un sostantivo, vale Andare da persona, o a cosa, con quel determinato fine, intendimento, pensiero, o simili, che è indicato dal contesto. –
Esempio: Dant. Purg. 4: L'andare in su che porta? Che non mi lascerebbe ire a' martiri L'angel di Dio che siede in su la porta.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 245: Tu eri ito a qualche altra femina, e volevi comparire molto orrevole con la roba dello scarlatto.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 257: E per questo se io fosse ito ad altra femmina, non sarebbe stato così grande avolterio ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 1: Ir non mi lasci al facil guado e chiaro, E nel più cieco e maggior fondo tiri.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 50: Vi priego a ire al medico e farvi medicare.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 34: Quel darle vuote (le tabacchiere), non è un dire: Ite all'appalto, e fatevele empire?
Definiz: § XXVI. Riceve diversi compimenti, retti da preposizione, denotanti, anche figuratam., la condizione o lo stato che è termine dell'azione. –
Esempio: Leggend. B. Umil. 2: Piena di Dio, passato uno mese che fu ita a marito, incominciòe a dispregiare le pompe del mondo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 31: Lo fe' con simil colpo ire all'occaso.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 30, 71: E Doralice istessa.... Forse con l'altre ita sarebbe in schiera, Se ec.
Esempio: Bus. Lett. 83: Nell'assedio partì: dipoi tornò, nè mai mutò l'abito civile, nè mai volse ire a bando, e stava molto sbattuto; nondimeno non fu mai amico de' Medici.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 72: Ire in esiglio Azzo si vede, e 'l suo fratel con esso.
Definiz: § XXVII. Anche costruiscesi con avverbj o maniere avverbiali o prepositive, denotanti il modo dell'andare o la direzione o l'esito di esso verso il suo termine: usato anche figuratam. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 133: Noi non siamo in questa vita che un fummo, chè da un punto a un altro siamo iti via.
Esempio: Dant. Parad. 1: Appressando sè al suo disire, Nostro intelletto si profonda tanto, Che retro la memoria non può ire.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 13: Quando lo intelletto umano viene al fine desiderato, si mette tanto a dentro in esso, che la memoria non può ire tanto a dentro, e così non se ne può arricordare.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 459: Dimandatolo dello ire avanti, dice che.... se 'l terreno non rassoda, e se non provveggono, quando fussi rassodato el terreno, di bufoli, o buoi, o più cavalli da carra, che sarà loro impossibile condurre l'artiglieria.
Esempio: Allor. A. Cap. 66: Perdonatemi, Muse, io voglio ir fuora.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 24: M'irritai sì, che In vece d'ire avanti torna' indietro, E, mel perdoni Dio, gabbai san Pietro.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 18: Rimetto il tempo che son ito a piede.
Definiz: § XXVIII. Detto figuratam. di fatto, operazione, e simili, costruiscesi con avverbj o maniere avverbiali, denotanti il procedere del fatto stesso od operazione verso il proprio termine. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 185, 30: Messer Rosso della Tosa rimase con grande sdegno, però che troppo gli parve che la pace fusse ita innanzi a quello ch'egli volea.
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. 187, 10: Tanto scandalo nacque tra quelle genti: il quale se fusse ito innanzi, i grandi e il popolo, a cui piacea la pace, ec.
Esempio: Cellin. Vit. 501: E maggiormente di ciò la supplica, atteso che, essendo impiegato in servizio di quella, egli non può perder tempo: ancorchè creda aver ragione in tutto, gli converrà ire in lungo.
Definiz: § XXIX. E altresì figuratam., costruito con un compimento denotante mala fine, estremo danno o pericolo, rovina, e simili, detto così di cosa come di persona; od anche, detto di cosa, con compimento denotante mancanza di effetto, di riuscita, di durata o consistenza, e simili. –
Esempio: Capp. G. Comment. Pis. 269: Sanza ch'ella (la città) non abbia a ire a ruba e a sacco.
Esempio: E Capp. G. Comment. Pis. 275: Per avere la città con patti, acciocchè con ragione si sia potuto rimediare che non siate iti a sacco.
Esempio: Belc. F. Pros. 2, 143: Sopravvenendo gli uomini armati, e non veggendo la bestia, domandarono dove fusse ita. E rispondendo Luca disse: Penso che sia ita in dispersione.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 559: Famiglia allora nobile e potente..., la quale oggi per lunghe e mortali contese co' suoi cittadini, e specialmente con alcune case concorrenti seco, e gareggianti del primato..., se n'è ita con esse per mala via; sì che appena ne è più ricordo.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 379: E io vi dico che a me pare avervi risposto...; ma la lettera sarà ita male, che me ne dispiace assai.
Esempio: Buonarr. Oraz. I, 3, 185: Se allora offerti io gli ti avessi (i danari), io aveva da temere, non tu per tua modestia non gli avessi voluti ricevere, il quale ufficio mi fosse come caduto di mano, a irne perduto; laddove al presente ec.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 21: E poi dov'è egli andato quel vostro tanto sapere in cavalleria, di cui qui vi pareva di possederne la quintessenza...? O ve' come ella a un tratto è ita in fumo! mentre vi siete infino dimenticato de' primi elementi di essa.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 96: Insomma io veggio Ire ogni cosa a rotoli e alla peggio.
Definiz: § XXX. Ire, uniscesi con parole scherzevoli e di gergo, a formar con esse modi proverbiali: come Ire in pecora, per Andare in prigione; Ire a Girone, o a Pazzolatico, per Impazzare; Ire in orinci, per Andare in lontani paesi; ed altre consimili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 307: Sì ch'io verrò, se non s'ha ire in pecora.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 309: Per fede mia, ch'e' porta un gran pericolo Di non ire a Girone o a Pazzolatico.
Esempio: E Cecch. Esalt. 3, 4: Ma hai tu inteso ove voglin mandarci? R. E chi lo sa? ma se gli è nella Persica, Egli è quasi più là ch'ire in orinci.
Definiz: § XXXI. Ire e venire, Ire e redire, e simili, sono maniere denotanti un Continuato e affollato andare di gente per un luogo. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 188: Un incessante Picchiar d'incudi e di martelli, un sempre Ire e redir di ciurme e di soldati, D'armi, di carri, e di navali arnesi, ec.
Esempio: Giust. Vers. 141: La fila de' cocchi Solcava la strada A perdita d'occhi: Per quella contrada Un ite e venite Di turbe infinite; ec.
Definiz: § XXXII. E figuratam., Ite e venite, usato a denotare Il correr subito la moneta giocando, e, per estensione, comprando. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 46: Ogni sera facevansi festini Di giuoco, e di ballar veglie bandite: E chi non era in gambe nè in quattrini, Da trinciarle e da fare ite e venite, Dicea novelle o stavale a ascoltare, O ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 189: Da fare ite e venite. Cioè giocare. Quando si giuoca, e perdendo si paga la posta volta per volta, o si riscuote quando ella si vince, diciamo Fare ite e venite: e s'intende pagare il denaro subito perduta la posta, e riceverlo nello stesso modo vincendo: ed è il contrario del detto Fare a tu me gli hai, che significa giocare in sulla fede o a credenza.
Esempio: Fag. Rim. 1, 369: Fe' grandi sfoggi: e quel che si stimava, Pagava tutti senza ritornello. Onde pensate s'ei s'accreditava: Quel pesa e paga, e fare ite e venite, Com'adesso, anch'allora non usava.
Definiz: § XXXIII. Ir dietro a checchessia, vale figuratam. Andarne in cerca, Farne premurosa o diligente ricerca. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 101: Essendo (Platone) dimandato in qual luogo si potria trovare quella preclara città che egli s'era immaginata: Noi, rispose, non siamo iti dietro a questo; ma ec.
Definiz: § XXXIV. Ire sul sicuro, che anche si disse Ire a salvum me fac, vale Procedere cautamente in modo da guarentirsi d'ogni danno o pericolo. –
Esempio: Ambr. Cofan. 3, 1: Io son ben contentissimo Darti i danari, che a questo proposito Ho tolti dal cassier: ma vedi, io tegli do In prestanza, e non altrimenti. B. Piacemi! Tu vuoi ir a salvum me fac: ma importami Poco, perch'io so ch'io non posso perdere Un quattrino.
Esempio: Cecch. Ass. 2, 2: O non vi fidate voi di me? V. I' mi fido d'ogni uno, ma i' vi ricordo ch'i' son poverina e mi bisogna vivere della fatica mia.... A. Orsù poi che voi volete ir meco a salvum me fac, a dirlovi, alla prima buona nuova io vi darò un paio delle mie pianelle vecchie.
Esempio: E Cecch. Esalt. 1, 3: Signore, io fo capital d'un proverbio, Il qual dice: Al pigliar non esser lento, Ed al pagar non correre. Per ire In sul sicuro, io lascerò di spendergli, E gli terrò nella borsa.
Definiz: § XXXV. C'è che ire, dicesi familiarmente a denotare distanza sia di luogo, sia di qualità o grado, sia di tempo. Come per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Da qui a dove volete andar voi, c'è che ire! –
Esempio: Esempio del Compilatore Per arrivare a sapere quel che sa quel brav'uomo, c'è che ire! –
Esempio: Esempio del Compilatore Prima d'essere generale, c'è che ire! –
Esempio: Esempio del Compilatore Da oggi a allora, c'è che ire!
Definiz: § XXXVI. Lasciare ir da parte, riferito a sentimento, affetto, o simili, vale Metter da parte, Deporre. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 44, 68: Bradamante, ch'eseguire Vorria molto più ancor, che non ha detto, Rivocando nel cor l'usato ardire, E lasciando ir da parte ogni rispetto, S'appresenta un dì a Carlo, e dice: ec.
Definiz: § XXXVII. Lasciarsi ire fino ad una data somma, vale Indursi, Condiscendere, per le altrui sollecitazioni, ad arrivare ad essa. –
Esempio: Ambr. Furt. 1, 1: Dica loro il tutto del parentado, e come io mi sono lasciato ire, in dotarla, fino alla somma di cinquecento fiorini.
Definiz: § XXXVIII. Lasciarsi ire da alcuno, trovasi per Indursi, Condiscendere, ad andare da quello. –
Esempio: Nov. ant. B. 64: E pregarlo per amore che cantasse. Ed elli rispose: Io non canterò mai, se io non ho pace da mia Dama. I nobili cavalieri si lasciarono ire dalla Dama, e richieserla con gran preghiera che li facesse perdono.
Definiz: § XXXIX. Ite, o Itene, poeticam., e specialmente nel linguaggio drammatico od epico, usasi a modo d'ingiunzione ad altri, che vadano altrove, o perchè sia finito ciò che si stava facendo, o per eseguire alcun ordine, accingersi a far checchessia, e simili. –
Esempio: Tass. Gerus. 4, 16: Ma perchè più v'indugio? Itene, o miei Fidi consorti, o mia potenza e forze: Ite veloci, ed opprimete i rei, Prima che 'l lor poter più si rinforze.
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 15: Ma poi che celebrò gli alti misteri Del puro sacrificio: itene, ei disse, E in fronte alzando ai popoli guerrieri La man sacerdotal, gli benedisse.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 18: Ite, abbattete, Dissipate, struggete Quegli esopj.
Esempio: Alf. Trag. 1, 52: Itene dunque, e sentenziate. Al dritto Nuocer potrebbe or mia presenza troppo.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 122: Ite; il tremendo Olocausto è compiuto.
Definiz: § XL. E trovasi, per catacresi, nel senso di Venite. –
Esempio: Car. Eneid. 6, 1008: Ma se di ciò vi cale, itene meco Sovr'a quel giogo.
Esempio: E Car. Eneid. 11, 753: Tu dispensa i tuoi Fra le porte e le torri. Ite voi meco, Che rimanete; e ciascun armi i suoi.